"Chi ha voglia di esotismo, di scorci suggestivi, di cartoline da
lontano, segua Matteo Salvini su Facebook o Twitter. Troverà le fotine
del Cremlino, delle navi russe ancorate in Crimea, di militari in
mimetica, di signori in costume tradizionale. Peccato per la faccia di
Salvini sempre in primo piano, ma l’autopromozione funziona così. E poi
gli slogan: “Sulla Piazza Rossa non si vede un Rom” e, naturalmente, “Ci
vorrebbe Putin”. Qualche settimana prima Salvini era andato in gita in
Corea del Nord, anche lì tante fotine e tanti slogan: “I bambini giocano
per strada e non alla Playstation” e “C’è un grande sensop di
comunità”. Si è dimenticato di dire che in Corea del Nord non ci sono
immigrati, peccato. Ora si attende Salvini a Baghdad, o a Kobane, magari
in Liberia o Costa d’Avorio. Fotine e frasette a effetto. Poi,
poveretto, deve tornare in Italia, quel triste paese invaso dagli
immigrati, dove magari, in piazza del Duomo, puoi persino vedere un rom."
Alessandro Robecchi
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