"io mi chiedo
è possibile passare una vita
sempre a negare, sempre a lottare, sempre
fuori dalla nazione, che vive
intanto, e d esclude da sé, dalle feste, dalle tregue
dalle stagioni, chi le si pone contro?
essere testimoni solamente del male?
la lotta senza vittoria inaridisce
senza ombre la vittoria non dà luce"
Pier Paolo Pasolini - 1961
sabato 16 maggio 2015
non è così che deve andare
è da un po' che non scrivo
tante cose da fare, troppe cose che vorrei fare
per poi non farne nemmeno una, e per giunta nemmeno bene
tante cose sono successe, quasi nessuna positiva
è un momento davvero difficile, uno tra i più difficili
come sempre, le responsabilità vanno distribuite, io ne ho di precise
vorrei essere lasciato in pace, non chiedo nulla, non voglio nulla
vorrei essere lasciato ai miei giochi, cosa che han fatto in pochi
ora devo risolvere, prima che sia troppo tardi
arriverà il momento di presentare il conto
arriverò per primo
tante cose da fare, troppe cose che vorrei fare
per poi non farne nemmeno una, e per giunta nemmeno bene
tante cose sono successe, quasi nessuna positiva
è un momento davvero difficile, uno tra i più difficili
come sempre, le responsabilità vanno distribuite, io ne ho di precise
vorrei essere lasciato in pace, non chiedo nulla, non voglio nulla
vorrei essere lasciato ai miei giochi, cosa che han fatto in pochi
ora devo risolvere, prima che sia troppo tardi
arriverà il momento di presentare il conto
arriverò per primo
domenica 15 marzo 2015
padri e figli
è sempre stato più di là, l'uomo/collega.
fedele alla linea dello psiconano che padroneggiava sino a poco tempo fa, intendo.
perché, non me lo sono mai chiesto, me lo sarei chiesto se fosse successo il contrario.
ora, dice, sono confuso, non mi ritrovo, mi stava persino simpatico l'uomo del fare, dice, siamo a posto, penso
dice che il portatore di felpe urla troppo, che è troppo oltre, che non fa per lui
bene, penso, almeno questo, almeno non tutti
poi l'uomo/collega aggiunge, senza pensarci, che invece i suoi figli no, non sono come lui
dice che i figli sono convinti invece della bontà del progetto respingi e fuggi, che voteranno senza indugio per lui
che sono in totale accordo con lui
ora, preciso, i figli hanno uno meno di 20 e uno meno di 25, di anni
sono giovani, cazzarola, sono molto giovani
e come può uno così giovane ad infatuarsi di una porcheria simile proprio non so, non riesco ad immaginarlo
vado, saluto, e poi questo pensiero mi tormenta, e devo scriverne
come hanno potuto? come hanno potuto?
fedele alla linea dello psiconano che padroneggiava sino a poco tempo fa, intendo.
perché, non me lo sono mai chiesto, me lo sarei chiesto se fosse successo il contrario.
ora, dice, sono confuso, non mi ritrovo, mi stava persino simpatico l'uomo del fare, dice, siamo a posto, penso
dice che il portatore di felpe urla troppo, che è troppo oltre, che non fa per lui
bene, penso, almeno questo, almeno non tutti
poi l'uomo/collega aggiunge, senza pensarci, che invece i suoi figli no, non sono come lui
dice che i figli sono convinti invece della bontà del progetto respingi e fuggi, che voteranno senza indugio per lui
che sono in totale accordo con lui
ora, preciso, i figli hanno uno meno di 20 e uno meno di 25, di anni
sono giovani, cazzarola, sono molto giovani
e come può uno così giovane ad infatuarsi di una porcheria simile proprio non so, non riesco ad immaginarlo
vado, saluto, e poi questo pensiero mi tormenta, e devo scriverne
come hanno potuto? come hanno potuto?
lunedì 26 gennaio 2015
domenica 25 gennaio 2015
sabato 17 gennaio 2015
anche le pulci hanno le pulci
Dieci minuti di grande tv in settimana, ovvero l'intervista al
narrator-fumettista Gipi alle Invasioni Barbariche. Sul tema ovvio che
arriva dalla Francia Gipi dice cose di estremo buon senso e soprattutto
disincanto. E' esattamente quello che non si deve dire e fare in tv, se
si vuole stare in tv. E appunto i dieci minuti migliori di tv sono
perfetta anti-televisione.
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